“La fotografia non appare alla gente come un temibile mezzo di cattura e di divulgazione del privato.
Il fotografo è visto come uno strano passante armato ma non ostile, addirittura come una specie di esploratore alieno, eppure amichevole.
Ernesto osserva attraverso il mirino glaciale della sua Leica e viene contemporaneamente ‘osservato’ dai protagonisti inconsapevoli di una tumultuosa transizione”.
(Cesare Colombo)

Pubblichiamo alcune immagini del lavoro a cui Ernesto Fantozzi è più affezionato: “il paese industriale”.

Un racconto fotografico realizzato nel 1964, che aveva lo scopo di mostrare il cambiamento in corso nei paesi dell’hinterland milanese quando perdevano progressivamente la loro identità per arrivare a fondersi in un’unica sconfinata periferia.

Ernesto come sempre attratto dalle situazioni meno scontate ha saputo cogliere il momento con il suo stile asciutto ma che conserva la sua freschezza anche dopo quasi sessant’anni.

Rivela anche tutta la capacità della macchina fotografica di essere memoria sapiente, documento, testimonianza quando è guidata da uno sguardo consapevole.

Nel 2012 abbiamo realizzato una monografia in occasione di una bella mostra tenutasi a Sesto San Giovanni organizzata dalla Fondazione ISEC, dalla quale sono state prese queste immagini.