Siamo negli anni ’50, un periodo in cui l’uso della quadricromia cominciava a diffondersi.

Sbirciando tra le pagine pubblicitarie di marchi illustri come Abarth, Olivetti, Fiat, Pirelli e Michelin c’è un aspetto curioso che le accomuna: una certa timidezza nell’uso dei colori che sembrano aver paura di mescolarsi.

Ma perché?

Semplice, si creavano nel modo più economico possibile delle pagine a colori per accontentare occhi abituati al solo bianco e nero ma mantenendo autonomi i quattro colori si evitava elegantemente la (costosa) parte di fotolito.

Fotolito intesa come miscelazione dei colori, che avrebbe consentito di creare una vasta gamma cromatica a cui, in questo caso, si rinuncia in nome di una frugale creatività.

Un modo semplice e furbo per realizzare una pagina “colorata”.
Quindi i singoli elementi sono solo gialli, magenta, neri o cyan (azzurro) creando comunque un piacevole effetto nell’insieme.

Unica eccezione: la pagina di Olivetti, dove l’elemento verde prevede una semplice sovrapposizione di cyan e giallo, mentre per quello rosso è necessaria una sovrapposizione di giallo e magenta.