Milano, mille confini.
Le mura e i navigli non si vedono più, mentre le circonvallazioni a cerchi concentrici diventano tangenziali.

Antichi comuni incorporati nella città, prima per decreto e poi fisicamente, oggi danno il nome a vivaci quartieri: Lambrate, Dergano, Ortica, etc …

È incredibile, tutti questi confini, veri o presunti, sono molto sentiti dai milanesi, per affetto e tradizione certo, ma anche perché sono un segno distintivo che si riflette sul valore degli immobili.
Pochi metri più a nord o più a est incidono sempre sul metro quadro! Il nome sfortunato di una piazza o di una via sarà un’eterna condanna per il valore della vostra abitazione.

A complicare la situazione per una parte della città è arrivato NoLo, geniale intuizione “un’operazione di branding a costo zero, realizzata con il passaparola” che da a questo quartiere popolare un tono internazionale.
Ma come sempre ci si chiede dove inizia (in questo caso è chiaro: Loreto) e dove finisce il quartiere.

Chi vive a Precotto, Turro, Gorla è geloso della propria origine e sembra incredibile, vede NoLo come una forzatura.
Lungo il viale Monza i piccoli quartieri caratterizzati da un palazzo, da una chiesa, da una piazzetta erano stati rispettati, nel nome, delle singole fermate della metropolitana ma oggi vengono raggruppati sotto la sigla NOLO, nord Loreto.
E sia chiaro è tutto poco più che un gioco, nessuno effetto reale, giuridico, amministrativo, ha tale definizione del luogo.

A Turro, un bel palazzo anni trenta, è posto sull’angolo, quando arrivi li sai che sei già a metà del viale Monza, è imponete e si rifà alle architetture razionaliste, è facile immaginare un bel terrazzo e una bella vista dato che l’altezza media li intorno non supera i 4 piani.

Ma Precotto e Villa San Giovanni fanno parte di NoLo?
Secondo la definizione ufficiale no, ma non la pensa così chi sui muri di Precotto ha scritto NOLO in modo evidente. Chi saranno i nuovi conquistatori?

E che dire per esempio di Villa San Giovanni?
Villa San Giovanni non è solo una fermata della metropolitana (che in 16 minuti vi porta in piazza Duomo).
Anche questo quartiere ha la migliore gelateria di Milano: si trova in via Galeno, tra graziosi edifici di due piani che formano un dedalo di vie perpendicolari simili tra loro.

Ville in stile liberty confinano con casette tipiche lombarde, qualche palazzo moderno, e a sorpresa ci si trova di fronte alla Casa Cubista di via Doberdò, che sembra calata li direttamente dallo spazio.
“L’elemento più distintivo sono dei cubi-serra multicolori, non adatti a chi soffre di vertigini, che si protendono nel vuoto e lo fanno sembrare un enorme cubo di Rubik scomposto.”

A nord la ferrovia che separa il quartiere con la Bicocca a sud est il confine con il quartiere Adriano.
Un contesto che fa ben sperare chi vuole investire nel quartiere dove anche diversi fondi immobiliari hanno acquistato interi lotti o complessi preesistenti per dare loro nuova vita.

Ma tutta l’operazione NoLo pare agevolare la rivalutazione, qualcuno si è affrettato a dire che sarà il quartiere a maggior crescita di valore nel prossimo biennio.

Ecco, ora data la prospettiva, nessun dubbio: NoLo si estende fino a Sesto San Giovanni.

Carlo Cavicchio

Poster in quadricromia, cm 70×100
Stampa a getto d’inchiostro su carta Agfa® da 300g
plotter Epson®
designer: SaraFerretti