Milano 2021, il poster è vivo!

Grande sorpresa: al nuovissimo “museo del design” il manifesto stampato trova uno spazio rilevante, magnificamente allestito.
E, cosa d’altri tempi, ogni visitatore ha la possibilità di arrotolare e portare con sé una copia del manifesto preferito.

Peccato che il giorno della visita un acquazzone mi ha colto mentre tornavo al parcheggio, necessaria quindi una seconda visita, per un nuovo rotolino di carta preziosa.

Ma è la conferma inaspettata ciò che più conta:
anche noi di CDcromo abbiamo utilizzato il poster come pretesto per parlare delle nostre passioni: arte, sport, architettura e ci divertiamo a realizzarli in “pura” quadricromia.
Quindi se avevamo dei timori (tanti) sono stati fugati!

Vero è che a partire dagli anni ’70, dopo decenni di grande diffusione, il manifesto stampato ha subito un certo declino causato soprattutto del diffondersi della Tv. Ma ancora oggi sia studenti che grafici affermati si confrontano, appassionati, con l’idea di manifesto.

Lo sviluppo della stampa a colori avvenuto nel corso dell’ottocento va di pari passo con la diffusione di manifesti a scopi pubblicitari, politici, socioumanitari, cinematografici e artistici.
A partire da Toulouse-Lautrec, un elenco interminabile di nomi e gruppi d’avanguardie si sforza di sistemare bene forme e colori nel rettangolo (spesso verticale in formato macchina 70 x 100 o multiplo), da Picasso a Marcel Duchamps, dai costruttivisti Russi ai fondatori della Bauhaus.

Nel dopoguerra, il periodo di grande espansione dei consumi vede il manifesto pubblicitario ormai diffuso ovunque.
Tra i più geniali italiani rientrano Bruno Munari e Armando Testa, che ottengono notevoli riconoscimenti internazionali.
Durante la fase complessa del Sessantotto, politica e arte ne fanno uso a loro modo: da un lato l’uso anticonvenzionale della contestazione studentesca, dall’altro esponenti della pop art, come Warhol, si appropriano del linguaggio pubblicitario con risultati spesso ironici e dissacranti ma che oggi ci appaiono non privi di forti contraddizioni.

Quindi con tanta incoscienza, continueremo a giocare su un terreno solo in apparenza semplice.
Ogni pretesto sarà buono per produrre uno dei nostri poster!