Ernesto Fantozzi compie 90 anni
un amico, che di milanesi se ne intende, ha scritto “un quejcoss”.
Grazie Sandro Paté!

📷 Ernesto Fantozzi, fotografo, compie 90 anni.
La leggenda vuole che iniziò a scattare fotografie vedendo l’immagine di un ciclista su una rivista francese.
La realtà è che si è sempre occupato di altro.
A differenza degli amici o colleghi di una vita, Berengo Gardin in primis, non è mai diventato un professionista del settore. “Dilettante”, si è sempre definito così. Ci piace.

👟 Enzo Jannacci, medico, cantautore, saltimbanco amava persone come lui. Un autentico uomo a metà. Ci ha dedicato anche una bellissima canzone.
Cosa ci ha donato e ci dona con il suo patrimonio di immagini a partire dal 1956?
Questo è il punto. Ciò che piace è la possibilità di raccontare con immagini. A volte con una sola.

✍️ Ogni gruppo di persone racconta storie diverse e in modo diverso. Dall’anno in cui con Kodak Retinette, Rolleiflex e Leica ha cominciato a raccontare ciò che gli accadeva intorno Ernesto e poi con il Gruppo 66 è entrato davvero nel suo tempo. Ha capito che come reporter poteva portare immagini di mondi a casa di chi abita in altri mondi.

🧑‍🚀 Il fotografo di strada come un palombaro, un astronauta, un viaggiatore, un tecnico di laboratorio, uno scienziato, ma sempre al corrente di come passa le sue giornate un uomo normale. Ernesto come Hans de “La montagna incantata” di Thomas Mann letteralmente conquistato da un mezzo tecnico. Per Fantozzi la macchina fotografica, per il personaggio da romanzo quella a raggi X, che a un certo punto capisce cosa davvero conta nella vita: “Mangiare, coricarsi, attendere e bere tè”.

🛵 Una Vespa Piaggio a un distributore, una strana bicicletta, una pubblicità della Coca-cola, una donna che torna a casa con una borsa pesante, un tram, un’autorimessa, l’insegna di un’osteria e tutti hanno nella mente cos’è il boom economico, la trasformazione di Milano in una metropoli, l’evoluzione delle sue periferie, il mutamento dei costumi, delle abitudini di spesa, del modo in cui si lavorava, si salutava, si viaggiava, ci si vestiva, si amava. Ha realizzato ben presto che le immagini di una città non sono mai davvero solo uno sfondo.

📘 Storie, che richiamano storie. Storie che hanno dentro tante altre storie.
Alcune non le puoi raccontare nemmeno con 1000 pagine bianche a disposizione.
Ecco perché tra tutte (e in attesa di vederla presto pubblicata!) oggi non si può dimenticare quella di Ernesto Fantozzi, maestro della fotografia, curioso e appassionato. Geniale autodidatta e splendido collezionista di storie.

Auguri!