Oggi tutti i colori sono codificati grazie alla mazzetta #Pantone, diventata negli anni il dizionario di riferimento di designer e architetti ma non è sempre stato così.

Vi sono stati diversi tentativi di strutturare la gamma dei colori presenti in natura grazie anche agli studi di naturalisti e geologi.

Ne sono nati elenchi “romantici” che influenzano ancora oggi il modo in cui noi chiamiamo i colori, con dei rimandi alla natura, alle tinte di animali, piante e minerali.

Uno dei tentativi più affascinati è quello descritto in un libretto Giapponese che abbiamo acquistato di recente.

Siamo rimasti sorpresi da quanto fosse piccolo, ma ricco di informazioni.

“A dictionary of color combination” di Sanzo Wada è una raccolta di combinazioni cromatiche, alcune molto ardite ma certamente efficaci.

Ogni colore è nominato in giapponese, inglese e inoltre è fornita la combinazione percentuale di CMYK.

“A dictionary of color combination” è stato concepito cento anni fa in Giappone e non è un libro pensato per la grafica, piuttosto per la moda e per i tessuti.

Alcuni nomi poi, sono riferimenti alla natura, alle città, alle stagioni: Seashell pink, Vistoris lake, Hermosa pink, Eupatorium purple, Pale burnt lake, Naples yellow, Nile blue, Vernonia purple.

 

 

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