Come si realizzavano le prove colore prima dell’era digitale?

Il primo torchio da stampa acqistato da CDcromo fu un mitico Skoda, costruito dalla stessa casa cecoslovacca che dagli anni 20 produce automobili e che dagli anni 90 è entrata nell’orbita della Volkswagen.

Una scelta obbligata per la nostra azienda!
Nel 1965 costava quasi la metà degli altri presenti sul mercato e le condizioni di pagamento erano estremamente vantaggiose, fu quindi il primo a essere importato in Italia.

Adattarlo alle esigenze di qualità del mercato occidentale però richiese pazienza è un po’ di inventiva. La meccanica era ottima per cui bastò modificare il caucciù e le gomme presso un’azienda Italiana specializzata.

Per molti anni svolse un servizio eccellente, si stupirono persino i produttori che increduli vennero a vedere la loro macchina modificata, e l’importatore italiano riuscì successivamente a venderne un buon numero.

Il processo per realizzare le provecolore era lungo e costoso ma portava a un risultato ancora oggi insuperabile. Forse questa è l’unica fase nell’attività di prestampa che l’innovazione digitale non è ancora riuscita a eguagliare.

Il torchio è, in pratica, una vera macchina da stampa monocolore che consente di stampare su qualsiasi tipo di carta utilizzando gli stessi inchiostri e la stessa tecnica della macchina da stampa di produzione a più colori, con cui successivamente viene realizzata la tiratura definitiva.

Purtroppo non ne abbiamo una foto, e quello qui raffigurato è il secondo acquisto, un “prestigioso” Stolberg del 1970 e negli anni 80 arriveranno i celebri Korrex.