Adoro la scena iniziale del film “il Vedovo”, un film in bianco e nero, che più bianco e nero non si può!

Alberto Sordi e il fido marchese Stucchi passeggiano nella notte sotto la torre Velasca:

“I gamberetti che abbiamo mangiato ieri sera mi hanno fatto fare un sogno”
… “in bianco e nero o a colori?” chiede con sudditanza il marchese.

“A colori, io sogno sempre a colori!”
risponde Alberto Sordi e il film comincia.

Era un periodo in cui il colore rappresentava una conquista tecnologica e un’opportunità per nuove esplorazioni artistiche.
E il protagonista, che nel film rappresenta tutte le ambizioni di quel momento storico, doveva per forza sognare a colori.

Bianco e nero e colore, al cinema, in fotografia … un’eterna rivalità.
Ciò che era necessario sino agli anni 60 è stato di colpo cancellato quasi rinnegato per poi tornare rapidamente di moda come elemento di cultura.

Paradossale è che oggi stampare in BN risulta stranamente difficile, mentre la tecnologia del colore è accessibile a tutti con facilità.

Ci sono diversi accorgimenti e qualche buon software per ottenere dei bianconeri ben calibrati senza dominanti in quadricromia, ma alcuni libri e volumi stampati con solo toni di grigio pare siano di qualità ineguagliabile.