PORSCHE napoleone - CDcromo Fotolito

Un poster che racconta una vittoria e un’epoca

Porsche en Corse, si chiama così.
Un manifesto automobilistico che sembra uscito da una tipografia svizzera.
C’è una Porsche 911 R, vincente, elegante.
E c’è anche Napoleone, ma non in posa, non trionfante.
È fatto a puntini.

Il retino: un linguaggio tecnico che nasce in tipografia

Un segno tecnico diventato estetica

Sì, quei puntini lì: il retino.
Non è un effetto grafico qualunque. È un elemento tecnico della stampa offset, usato per tradurre le sfumature fotografiche in punti stampabili.
Negli anni Sessanta, il retino non era nostalgia: era modernità grafica, un modo per dire che si stava lavorando con macchine vere, con inchiostri veri, su carta vera.

Il ponte tra fotografia, stampa e fotolito

Il retino è anche uno degli strumenti chiave nella fotolito: fase in cui il file o l’immagine venivano tradotti in forme adatte alla stampa.
Era lì, nella fotolito, che si decideva che tipo di puntino, che frequenza, che resa visiva.
Un gesto tecnico, ma anche un primo atto creativo.
Perché in quegli anni, tra fotografia e macchina da stampa, c’era sempre una persona che sapeva leggere e disegnare i limiti della stampa come fossero linguaggio.

Erich Strenger: il designer della Porsche

Il manifesto lo ha progettato Erich Strenger, grafico tedesco e voce visiva della Porsche per decenni.
Un uomo ordinato, metodico, fedele a una linea precisa.
E in questo lavoro si sente, nitido, un richiamo a Max Huber.

Il legame con Max Huber e con i codici della stampa CMYK

Auto da corsa e retini puri

Anche Max Huber, svizzero di nascita ma italiano d’adozione, aveva disegnato manifesti con auto da corsa.
Lo faceva usando gli strumenti della stampa come elementi grafici: i colori CMYK (ciano, magenta, giallo, nero) e i retini.
La tecnica, da lui, diventava estetica.
E quel segno tecnico – il puntino, l’inchiostro, la stampa – diventava linguaggio visivo.

Una grafica che racconta l’Europa

Questo manifesto racconta molto più di una corsa:
è una lezione di storia (francese),
un omaggio alla scuola svizzera del design,
e una dichiarazione d’amore per la meccanica tedesca.

In pratica: l’Europa in un rettangolo.